#LEFFEPERNORCIA
#LEFFEPERNORCIA – LA BIRRA BELGA D’ABBAZIA PER I MONACI BENEDETTINI DI NORCIA
Leffe, birra belga d’abbazia nata più di 770 anni fa (era il 1240) grazie all’impegno e all’operosità di un gruppo di monaci norbertini, ha presentato la bottiglia #leffepernorcia, un’edizione limitata di Leffe Blonde. Distribuita solo in Italia, la limited edition è l’elemento centrale dell’iniziativa progettata dalla birra belga per aiutare i monaci benedettini di Norcia a ricostruire ciò che hanno perso nel terremoto del 24 agosto e del 26 ottobre scorsi. Tutti i proventi generati dalla vendita delle bottiglie #leffepernorcia sono stati donati ai benedettini per la costruzione di una cappella in legno presso San Benedetto in Monte, località poco fuori dalle mura della città di Norcia. La cappella, appena inaugurata, è una struttura antisismica accessibile a tutti i cittadini nursini e in cui i monaci possono celebrare messa, accogliere i fedeli, dare conforto o semplicemente ascoltare chi è in difficoltà. Si tratta della prima fase di un progetto più ampio che porterà alla costruzione dell’abbazia definitiva. Il progetto nasce come atto di solidarietà verso la comunità colpita dal sisma, ma anche come segno di una forte comunanza tra i due ordini, uniti non solo dalla pratica religiosa ma anche da un interesse condiviso per la birra. Le bottiglie #leffepernorcia distribuite sono centomila, riconoscerle a scaffale è facile: al posto della tradizionale bottiglia, questa versione si presenta rivestita da un incarto bianco che riporta le informazioni riguardanti il progetto.
“AB InBev, gruppo internazionale di cui Leffe fa parte, si è da subito prodigata per dare un aiuto alle zone colpite dal sisma, inviando lattine contenenti acqua da distribuire a terremotati e soccorritori. Adesso però vogliamo fare ancora di più – dichiara Davide Franzetti, Amministratore Delegato di AB InBev Italia. – Leffe è nata secoli fa dall’idea e dalle mani di pochi frati; quando abbiamo saputo dei danni che i monaci di Norcia hanno subito a causa del terremoto, il pensiero di cercare un modo per sostenerli è stato immediato. Con il progetto #leffepernorcia vogliamo aiutarli a ritrovare una normalità possibile.”
Prima del sisma i monaci benedettini vivevano in città, nello storico Monastero di San Benedetto fondato su quella che, secondo la tradizione, era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica. Nella struttura abitava quindi una piccola comunità, di provenienza internazionale, composta da circa 15 giovani monaci (l’età media è di 30 anni). A causa delle lesioni subite dal Monastero in città, il gruppo è stato costretto ad allontanarsi dal paese e a trasferirsi nel Monastero di San Benedetto in Monte, dove attualmente è in corso la costruzione di una nuova abbazia dove i monaci vivranno. Speranza continua dei monaci è comunque una ricostruzione nel centro storico. Sarà possibile prendere visione dell’avanzamento lavori e avere tutte le informazioni, cliccando al link www.leffepernorcia.it
❤️ 🍺 🇮🇹
Gian questa è una nobile causa e ti fa tanto onore❤️ Sei un ragazzo differente molto buono❤️
Grazie Daniele! 🙂
Ottima iniziativa, bravo Gian Maria!
Grazie Diego! 🙂
Bravissimo… fiero di te per questi gesti bellissimi!!!!
Grazie Daniela! 😀
Ciao Gian Maria 🙂 Prima di tutto volevo augurarti una buona domenica.. In secondo luogo,volevo complimentarmi con te per le bellissime parole che hai riservato e rilasciato nella tua intro iniziale che vanno a raccontare con estrema chiarezza e cultura e nei minimi dettagli la storia che va ad abbracciare questa meravigliosa cittá( come Norcia) , della sulla comunitá monastica di cui ne é fautrice e sull’origine della nascita della Leffe.. Ho avuto modo tanto tempo fa,di leggere qualche libro sui monaci norbetini, ma mai sulla Leffe.. Mi ha incantata, la storia e soprattutto il gesto di solidarietà che questa meravigliosa comunità per secoli a portato avanti con grande onore e audacia senza mai lasciar “spegnere questo grande focolare ,questa scintilla” di cui ne “è marchiata e riconosciuta” aiutando e dando una mano ai piú bisognosi e a tutte quelle città che sfortunatamente negli anni sono state vittima di disgrazie come appunto i terremoti.. Un gesto che non ha limite,che a parer mio qualunque azienda presente in questo mondo dovrebbe prendere come esempio e punto di rifermento..Leggendo attentamente il tuo commento ma soprattutto osservando la foto che hai scelto per “immortalare” ed utilizzare come “filo conduttore” che rialacciasse al tuo discorso mi ha incuriosita,assai..Ció che ha scaturito in me questa curiosità è stata la “scelta scenografica “ossia il fatto che tu abbia scelto come sfondo un paesaggio naturale (che ad occhio e croce mi sembrerebbe un parco) e non un semplice locale o un birrificio..Questo “particolare” non solo a scaturito in me questa profonda “curiosità” ma mi ha fatto pensare, ma soprattutto riflettere su un dettaglio in particolare, che ricolegasse in qualche modo “spazio-tempo” Vs
“Passato-presente” come una sorta di “viaggio nel tempo ” che portasse in qualche modo l’osservatore nel vivo della storia.. Ti domanderai,che ha a che fare tutto ció con la “scelta scenografica” ?!! Ora cercheró,di esprimerti (spero in maniera esaustiva )il mio ragionamento.. Il fatto che tu abbia scelto come luogo la “natura” e non un “edificio” mi ha fattp pensare alla struttura architettonica presente all’interno dei monasteri (che se la mia mente e i miei studi non mi ingannano) sono i famigerati chiostri (giardini interni) .. Cosí come, ricollegandomi alle testimonianze rilasciate nei documenti d’archivio storici ,cosí come nei libri di storia e di storia dell’arte medioevale veniva in essi narrato, che la maggior parte delle confraternite monastiche non passava tutto il loro tempo rinchiusa fra le quattro mura del monastero,oppure in biblioteca a leggere e a riscrivere le scritture antiche ma, usufruivano del tempo libero che avevano a disposizione, per passarlo all’aria aperta (nei chiostri) in compagnia degli altri confratelli a leggere,a scambiarsi opinioni di pensiero a meditare ecc..Questa è la prima pintualizzazione che mi ricollega alla tua scelta fotografica e alla tua descrizione facendomi fare un salto temporale..Ma ciò che me lo richiama oltre questo, e che mi porta ad esprimerti questa tipologia di pensiero e dovuto anche alla scelta del tuo autfit, che riporta delle cromie che vanno a toccare la vasta gamma dei marroni richiamando l’antico e il vissuto..Ma secondo me ció che più lo riecheggia ,maggiormente aldilá di tutto qusato,sono due “elementi”che a parer mio ,oltre ad essere fondamentali sono anche la chiave che vanno ad “ornare” ma anche ad “omaggiare” nella loro interezza il tuo pensiero nei confronti sia di Norcia che della storia che la segna..Di cui voglio nuovamente complimentarmi perché questo tuo gesto nell’omaggiarla non ti fa solo onore ma fa “sbocciare” ancora di più la tua umiltà, la tua comprensione e devozione nei confronti di tutte queste persone che sfortunatamente ogni anno ne sono soggette..Richiamando alle menti di ogni persona e osservatore che si imbatte nel tuo blog ad esserne fiero ..Oltre a portarlo a pensare (positivamente,parlando)che in questo mondo ci siano persone come te,disposte a regalare una fetta del loro successo e popolarità facendone buon uso anche per per buone azioni di questo tipo.. anche solo attraverso una forma di pensiero, e d’ immagine, (come hai fatto tu) che a parer mio é molto importante che va,non solo riconosciuta ma anche premiata ed onorata..Cosí come va riconosciuta anche a tutte quelle aziende come la “Leffe” che continuano a fare “interventi di soldarietá” per i più bisognosi..
Direi che é un ottimo modo per divulgare ed omaggiare la memoria e una riconoscenza che collega storia-cultura e solidarietà !!!
BRAVISSIMOOOO..!!!
* 2 elementi (libro e la ventiquattro ore )
P.S. scusami con la fretta mi sono dimentica di inserirli nella frase..
bravo ! 🙂
Grazie!! 🙂